Trattamento anti-acido e progressione della malattia nella fibrosi polmonare idiopatica


Un anomalo reflusso acido gastro-esofageo è comune nei pazienti con fibrosi polmonare idiopatica ed è considerato un fattore di rischio per lo sviluppo di fibrosi polmonare idiopatica.

Studi retrospettivi hanno dimostrato un miglioramento degli esiti in pazienti ai quali è stato somministrato un trattamento anti-acido.

È stato condotto uno studio con lo scopo di valutare l’associazione tra trattamento anti-acido e la progressione della malattia nella fibrosi polmonare idiopatica.

In una analisi dei dati da 3 studi randomizzati e controllati, sono stati identificati i pazienti con fibrosi polmonare idiopatica assegnati a ricevere placebo.

L’esito primario era il cambiamento stimato nella capacità vitale forzata ( FVC ) a 30 settimane ( follow-up medio ) in pazienti che stavano o non-stavano utilizzando un inibitore di pompa protonica o un bloccante del recettore istaminico di tipo 2 ( H2 ).

Dei 242 pazienti assegnati in maniera casuale ai gruppi placebo dei 3 studi, 124 ( 51% ) erano in trattamento con inibitore della pompa protonica o con antagonista del recettore H2 al momento dell’arruolamento.

Dopo aggiustamento per sesso, capacità vitale forzata al basale come percentuale di del valore predetto e capacità polmonare basale di diffusione del monossido di carbonio come percentuale del valore predetto, i pazienti in trattamento con anti-acido al basale hanno mostrato una minor diminuzione nella capacità vitale forzata a 30 settimane ( -0.06 L ) rispetto a quelli che non-stavano assumendo anti-acidi ( -0.12 L; differenza 0.07 L; p=0.05 ).

In conclusione, il trattamento con un farmaco anti-acido può portare beneficio ai pazienti con fibrosi polmonare idiopatica e il reflusso acido gastroesofageo anomalo sembra contribuire alla progressione della malattia.

Sono ora necessari studi clinici controllati sui trattamenti anti-acido. ( Xagena2013 )

Lee JS et al, The Lancet Respiratory Medicine 2013; 1: 369-376

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